Tanti tentativi, pochi risultati

Salve, ho grossi problemi di umidità di risalita, muffe, condense… le sto provando tutte… anche con un dispositivo osmotico piuttosto conosciuto… risultati buoni ma non soddisfacenti…. vecchio cascinale contro terra, intonaci macroporosi di 4 anni imbrattati di sale fino a 50 cm da terra, internamente odori per igroscopia… sono un privato in cerca d’aiuto in quanto ho due persone che ci dormono dentro…prezzo come siamo? possibile provare un campione gratuito? Nel caso interverrebbe una squadra a fare il lavoro?
Recupero fiscale del 50% è possibile?

Grazie M. P. – Brescia

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Caro Mxxx buongiorno, parto dalla fine.
– Possibile recupero fiscale, ma deve fare bonifico con specifica  dicitura secondo le normative previste dalla legge (si informi da un consulente)
– Le squadre di applicatori sono in preparazione. ma mi deve dire dove abita in modo da informarla se abbiamo qualcuno in zona; in ogni caso l’applicazione di igrodry non necessita di personale particolarmente specializzato basterebbe qualcuno che sa tenere un pennello in mano e che segua le nostre direttive di applicazione
– Forniamo un campione di prova da 2,5 litri che però non è gratuito ma è fortemente scontato le modalità ed il prezzo per l’acquisto le verranno indicate in fondo
– La soluzione scellerata di mettere intonaci macroporosi non è certamente la soluzione come abbiamo ampiamente descritto sulle nostre note tecniche del sito e ne ha avuto conferma diretta; la tipologia di intonaco infatti serve solo ad evitare che si sfaldi in presenza di accumuli salini in superficie, ma non limità l’umidità né la risalita umida, anzi la peggiora.
– l’unico prodotto in grado di risolvere i suoi problemi è proprio igrodry, ora proprio perché convinti che nessuno possa promettere miracoli senza dimostrarli nei fatti, l’azienda propone solo per il primo acquisto una confezione di test ad un prezzo stracciato.

Nell’utilizzo consigliamo di seguire scrupolosamente quanto indicato nel sito alla pagina come si usa ed applicarlo su una zona ridotta e ben definita (io inizierei con 2 o 3 mq) proprio per effettuare i primi test e valutare anche  i consumi generali.
Se vorrà approfittare, segua…

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Sign Rossi buongiorno

sono contento che mi abbia risposto

La mia situazione è abbastanza critica nel senso che per me la risoluzione del problema è diventata una questione di principio; tenta qui, tenta là, spendi qui, spendi là (MA ORA ME NE GUARDO BENE), mi son fatto un mazzo tanto, ma per lo meno mi sono fatto anche una cultura (lei si metterà a ridere, ma sono tutte lezioni dalle quali si impara molto).

Le parlavo di squadra di applicazione anche se mi rendo conto che un pennello e via sarebbe la soluzione più economica; quello che mi servirebbe sarebbe un occhio di riguardo prima di partire vale a dire una verifica in “cantiere” per avere anche dei consigli a fronte del danno a vista.
Il discorso è che a vista ho dell’intonaco che scoppia e sotto dei depositi esagerati di sale (presumo sia stato Aq***** + intonaco nuovo a far reagire la murature in questo modo… quindi non vedo bagnato ed il tutto è predisposto da circa 5 anni).

Io abito a ****

La prova la si può fare, ma non vorrei sbagliare di nuovo alla prima

Molto interessante anche il discorso di una collaborazione; conosco una serie di persone che hanno problematiche simili alla mia quindi da valutare…

Che mi dice per la visita in cantiere ?

Buona giornata

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Eccomi M***, beh certo siamo lontanucci, al momento stiamo formando personale qui nel centro Italia e non sarebbe economico passare da lei per dare una vista. Quello che possiamo fare subito è però valutare il problema con delle foto. Se sarà così cortese di fornire una decina di foto dei suoi problemi alla muratura e, se ce le invia in allegato alla sua risposta, potremmo essere in grado di analizzare il problema più in dettaglio.

Riguardo il problema dei sali vorrei essere più chiaro e spiegare il perché di un accumulo così abnorme.

Quando si ha una muratura umida, ogni tentativo di risanamento non consono, porta sempre ad un peggioramento della situazione.
I motivi sono diversi ma tutti sono dovuti ad eccessi salini.
I sali delle murature spesso si presentano di diversa tipologia ma hanno in comune la forte igroscopicità della sostanza (vale a dire la spiccata proprietà di acquisire e trattenere l’acqua).
Quando si parla infatti di umidità capillare parliamo di una errata definizione, non esistono quasi mai situazioni capillari sufficientemente lunghe nelle murature, contigue e regolari tali da poter far risalire l’acqua. A differenza di quanto la fisica insegna, per ottenere risalita capillare serve un tubo capillare, appunto, aperto in cima, che sia regolare, continuo e non poroso. Solo in questo caso può verificarsi il fenomeno.
Quello che invece accade nelle murature hanno origini ben diverse.

Partendo dal laterizio che viene prelevato da terreni generalmente argillosi con buon contenuto salino già in origine, continuando con le malte ed i cementi anch’essi con buoni contenuti salini disciolti dall’origine, fino ad arrivare alle acque di costruzione per impastare le malte pure queste a seconda delle zone con contenuti salini disciolti più o meno importanti.

All’inizio questi fattori, non provocano quasi mai risalita umida, benché già inglobano il difetto originale; è quando la struttura è un po’ datata, cioè costruita da oltre 5 o 10 anni, che i sali disciolti cominciano a dare i loro effetti accumulando l’acqua del terreno proveniente dalle fondamenta.
Inizia qui il problema, quando col cambio delle stagioni e delle temperature, l’acqua migra per densità verso le zone più calde con l’intento di evaporare.

Questa lenta trasmigrazione idrica trasporta con sé contenuti salini disciolti che si fermano sulle superfici di evaporazione, laddove l’acqua evapora, i sali rimangono intrappolati in superficie inglobati nelle porosità e, quando la superficie si asciuga, i sali cristallizzano aumentando di volume di oltre 12 volte.
Il processo continuo di asciugatura ed imbibizione satura le porosità e quando non vi è più posto per l’aumento di volume, questi spaccano gli intonaci. Tenga conto che il processo di cristallizzazione crea pressioni paurose calcolate intorno a 350 – 400 bar !

Il processo igrodry lavora per un principio innovativo tale da disattivare i sali disciolti rendendoli totalmente inerti e non più igroscopici.
In realtà fa solo questo, ma lo fa bene e per sempre. Una volta trattato il muro, esso si asciugherà naturalmente per evaporazione e per ridiscesa naturale del contenuto idrico. Un processo semplice ed irreversibile che cura e rende l’opera muraria immune da ulteriori problemi di risalita umida.

Mi perdoni allora per il lungo discorso, quello che mi premeva farle capire è che il prodotto non è miracoloso, fa una sola cosa, importante, ma la fa veramente bene.

Saluti

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