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Domande & Risposte dai nostri esperti
Una serie di domande e risposte che vi aiuteranno a capire perché è così importante risolvere il problema umidità dagli ambienti al più presto e con la maggior efficienza possibile.
Indice degli argomenti trattati (click sul titolo le risposte sono in blu)
– Cosa è la risalita capillare?
– Come si riconosce l’umidità di risalita (o capillare)?
– Quali sono gli effetti che questo fenomeno può provocare?
– Perché si distaccano gli intonaci?
– Cos’è la muffa e come si crea?
– Quali sono i danni più evidenti dell’umidità in un ambiente?
– Perché è così importante rimuovere i contenuti salini dalla muratura?
– Ci sono soluzioni per questo problema?
– Perché usare IgroDry invece di altri sistemi?
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Cosa è la risalita capillare?
La risalita capillare, che viene chiamata anche umidità ascendente o umidità di risalita è quel fenomeno chimico-fisico che colpisce le murature portanti che affondano nel terreno laddove non siano stati interposti (in origine) sistemi di sbarramento o protettivi dall’assorbimento e dall’imbibizione di acqua.
Col passare del tempo queste murature iniziano ad assorbire acqua dal terreno e, per cause del tutto naturali, a farla risalire al suo interno in virtù di microcavità capillari che ne permettono la risalita umida anche per oltre un metro dal terreno sottostante.
Come si riconosce l’umidità di risalita (o capillare)?
Essendo tra le manifestazioni più frequenti di degrado murario è anche relativamente facile da riconoscere ed è causata dalla presenza di acqua nel terreno.
L’umidità presente nel sottosuolo raggiunge facilmente la base della muratura e, per vari meccanismi elettrofisici, quali capillarità, igroscopicità salina e differenze di potenziale elettrico, riesce a risalire lungo la parete.
Il fenomeno interessa solitamente le pareti che si trovano sotto il livello del suolo, nei muri controterra e sul piano terra.
Nelle murature sotto il livello del suolo (o controterra ) si possono facilmente raggiungere la totale saturazione d’acqua (se il muro non è correttamente isolato dal terreno esterno con guaine isolanti e scannafossi).
Nelle murature al piano terra invece si presentano effetti particolari che permettono di distinguere l’umidità di risalita da altre forme di umidità (come la condensazione o le generiche infiltrazioni dovute ad altri fattori).
I tratti più distintivi sono:
– la macchia di umidità è quasi sempre uniforme e procede dal pavimento verso l’alto fermandosi ad altezze diverse
– il bordo della chiazza umida è solitamente ben definito e non supera quasi mai l’altezza di un metro abbondante
– la macchia persiste anche al variare delle condizioni climatiche e del tasso di umidità interna
– produce continuamente fuoriuscita di sali soprattutto nei periodi di elevata evaporazione ambientale (riscaldamento invernale o calura estiva).
Quali sono gli effetti che questo fenomeno può provocare?
Il processo dalla risalita capillare in una muratura è senz’altro dannoso ed irreversibile; se lasciato all’oblio e non si attivano interventi risolutivi, la muratura può ammalorarsi gravemente fino al punto di crollare o creare gravissime e pericolose instabilità.
Il problema è che l’acqua intrisa di minerali che è penetrata fino all’altezza degli ambienti abitati, evapora dalle murature e di disperde nell’aria più calda, lasciando depositi salini sugli intonaci (in quanto impossibilitati ad evaporare).
Questi sali (principalmente solfati, nitrati e cloruri) sono piuttosto aggressivi tali da rovinare le pitture di finitura con macchie molto vistose e rigonfiare gli intonaci creando uno strato di distacco antiestetico e polveroso.
Perché si distaccano gli intonaci?
Il trasporto continuo di acqua con alti contenuti minerali provenienti dal terreno e dalla stessa muratura, provoca anche una consistente risalita salina perché in diluizione con l’acqua che li trasporta. Il problema però sorge al momento che quest’acqua evapora e si immette, in forma di vapore, sugli ambienti domestici (processo facilitato dal calore maggiore e dall’aria più asciutta). Da questo momento i sali contenuti rimangono depositati (ed imprigionati) sullo strato più superficiale della muratura che è l’intonaco.
Con l’asciugamento questi sali si trasformano in cristalli solidi aumentando il proprio volume di oltre 10 volte.
Il processo continuo e costante di deposito e successiva riasciugatura, porta inevitabilmente questi sali a saturare gli spazi interstiziali fino a rigonfiare e distaccare gli intonaci per eccesso di volume.
A questo punto il danno diventa un problema serio perché da ora in poi il processo distruttivo inizierà ad attaccare anche la muratura degradando, ad ogni ciclo, una parte sempre più profonda arrivando, via via, a disgregare la struttura portante al pari di una cancrena.
Cos’è la muffa e come si crea?
Oltre al danno estetico e statico sulla muratura descritto in precedenza, il processo porta a problemi di insalubrità anche per lo spazio vivibile.
L’eccessiva evaporazione delle pareti induce inevitabilmente a saturare l’aria dell’ambiente rendendola estremamente umida. Questo esagerato ed anomalo apporto di acqua in sospensione (in stato di vapore), tenderà quindi a condensare sui punti più freddi dell’ambiente (solitamente sugli spigoli del soffitto e sui muri periferici esposti più a nord).
La persistenza costante di queste goccioline di condensa (rugiada) mantiene costantemente umido l’intonaco e facilita la proliferazione di funghi e muffe di ogni tipo.
Questi microorganismi, che solitamente si alimentano con i contenuti organici delle pitture e con l’acqua presente nell’intonaco, iniziano a riprodursi indiscriminatamente emettendo spore nocive per la salute che si propagheranno nell’ambiente.
Queste spore microscopiche, di dimensioni che vanno da 1 fino a 300 µm, satureranno gli ambienti impregnando gli armadi, i tessuti, i materassi, i vestiti, i cibi e verranno continuamente respirate dagli ignari abitanti.
L’eccesso di questi particolati nanoscopici può portare a gravi insufficienze respiratorie, asmi bronchiali e gravissime allergie alimentate dallo stesso ambiente che ci dovrebbe invece proteggere.
Benché possa sembrare un problema marginale, tenere conto che la nocività delle polveri sottili, oltre al valore allergenico delle sostanze in sé, dipende anche dalle loro micro dimensioni e dalla loro capacità di raggiungere le diverse parti dell’apparato respiratorio:
oltre i 7 µm: cavità orale e nasale
fino a 7,0 µm: laringe
fino a 4,7 µm: trachea e bronchi primari
fino a 3,3 µm: bronchi secondari
fino a 2,1 µm: bronchi terminali
fino a 1,1 µm: alveoli polmonari
Quali sono i danni più evidenti dell’umidità in un ambiente?
I danni sono enormi e tendono a degenerare gradualmente e costantemente col passare del tempo.
– l’ambiente rimane costantemente polveroso a causa di spore di muffe e fungi distaccati oltre ai salnitri che vengono espulsi dagli intonaci
– vistose macchie ed aloni di umidità si riscontrano sullo zoccolo e le parti basse delle murature rigonfiate per la pressione dei salnitri
– alta presenza di muffe di colore scuro quasi ovunque sul soffitto che rendono l’ambiente malsano e vistosamente degradato
– intonaci sfaldati e cadenti, colori scrostati ed efflorescenze saline in quasi tutta la totalità delle murature perimetrali
– bagni e cucine tendenzialmente più umide per i vapori delle attività umane, tendono a peggiorare di molto il problema del degrado già in atto
– mobili e strutture in legno macchiate, degradate e rovinate, molto spesso anche ammuffite e sfaldate
– eccesso di spore fungine e muffe vaganti per l’ambiente si depositano ovunque e accelerano il processo di degrado anche dei cibi.
– alto livello di inquinanti ed allergeni nell’aria debilitano l’organismo e attivano spesso gravi stati di raffreddori ed allergie
– l’ambiente troppo umido (con alti contenuti di acqua in sospensione) rendono l’ambiente molto freddo, difficilmente riscaldabile con notevoli sprechi in danaro per i costi energetici
– processi artificiali di asciugatura come la deumidificazione o l’arieggiamento costante, benché risolutivi solo temporaneamente, non prevengono comunque il degrado delle murature, ma anzi ne aumentano il trasporto salino ed i danni conseguenti.
Perché è così importante rimuovere i contenuti salini dalla muratura?
Perché la quasi totalità di accumulo idrico nei muri dipende essenzialmente da questi minerali.
La loro elevata igroscopicità (che è la tendenza naturale di assorbire acqua direttamente dal vapore o dall’umidità residua) crea grandi accumuli di acqua all’interno delle porosità e la rilascia gradualmente verso l’ambiente più caldo in forma di vapore ed umidità superficiale. Il processo continuo di evaporazione mantiene costantemente la parete umida e più fredda. Inoltre riduce parzialmente la traspirazione originale e ne ammalora le superfici più esterne (prossime all’intonaco) per un problema di continue sollecitazioni meccaniche dovute alle dilatazioni dei cristalli di sale al momento dell’asciugatura.
Questo processo purtroppo si autoalimenta in modo del tutto automatico e continua inesorabile fino a che non si riesce ad eliminare gli effetti deleteri dei sali inglobati in profondità.
Ci sono soluzioni per questo problema?
La tecnologia oggi fornisce diverse soluzioni al problema dell’umidità di risalita:
– interventi meccanici che si ottengono con un taglio vero e proprio della parete alla base del pavimento e l’inserimento di materiali isolanti che bloccano la risalita dell’umidità si realizzano con grandi seghe diamantate che sezionano letteralmente la muratura in senso orizzontale (operazione vietata in zone a rischio sismico)
– interventi elettrosmotici che producono una inversione del campo elettrico naturale e promettono una conseguente ridiscesa dell’acqua, ma richiede una lunga serie di elettrodi da infilare nelle murature (con lunghi fori) o apposite centraline elettroniche con emissione di radiofrequenza
– intonaci evaporanti (o macroporosi) che sostituiscono i normali intonaci (previa demolizione) con altri speciali che, grazie alla loro porosità permettono una ottima velocità di evaporazione, assorbendo rapidamente l’acqua dalla parete, ma rendendola totalmente all’ambiente abitato (aumentando il grado di umidità relativo ed il trasporto di sali)
– interventi chimici che, similmente al taglio meccanico, creano di una barriera all’interno della muratura, esso richiede una lunga e ravvicinata serie di fori a livello murario per iniettare un prodotto chimico molto fluido che va ad ostruire le capillarità murarie sigillandole. Richiede una lunga aerazione perché questo prodotto inglobato nel muro, rimane puzzolente e tossico per molti mesi dopo l’applicazione.
Tutti questi procedimenti (spesso non risolutivi e di breve durata) richiedono lavori edili ragguardevoli e costosi e tempi di realizzazione piuttosto lunghi con conseguente necessità di allontanarsi dall’abitazione fintanto che i lavori non verranno completati. Sono comunque invasivi, polverosi, pericolosi per la salute ed alcuni creano alleggerimenti strutturali deprecabili in zone a rischio sismico.
Perché usare IgroDry invece di altri sistemi?
– perché IgroDry è una vera innovazione tecnologica e rappresenta, al momento, il miglior metodo (ed il meno invasivo) per il trattamento dell’umidità muraria
– perché IgroDry è l’unico prodotto che, penetrando naturalmente nel muro, neutralizza i sali inglobati, espelle l’acqua ed estirpa funghi e muffe annientandone le spore
– perché IgroDry permette il trattamento più semplice ed economico mai proposto sul mercato in assoluto (calcolato al metroquadro)
– perché IgroDry, riconvertendo i contenuti salini della muratura, ne annulla l’effetto igroscopico e la ritenzione idrica, ripristinando la traspirazione naturale
– perché IgroDry è facilmente applicabile a pennello (o a spruzzo) e risana immediatamente le murature mostrandone tutta l’efficacia anche dopo poche ore
– perché IgroDry non richiede lavori edili invasivi, né fori, né accessori, né sostanze o lastre da inserire nella muratura, né apparecchiature elettriche o a radiofrequenza
– perché IgroDry è un liquido molto fluido atossico ad alta tecnologia che si può applicare anche da soli risparmiando anche sui costi di mano d’opera
– perché IgroDry offre un’azione antiumidità efficace e durevole nel tempo e, al pari di una pittura, può essere applicata in ogni momento e solo ove necessita
– perché IgroDry è versatile e non limita la vivibilità dell’ambiente da trattare in quando non puzza, non è tossico, non produce polveri nè inquinanti dannosi e non necessita di lavori edili, demolizioni, ripristini, attrezzature, fori o tagli per essere applicato.
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