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Il risanamento delle murature dopo un’alluvione

Gli eventi meteorologici estremi, sempre più frequenti in questo periodo storico, possono causare danni significativi alle nostre case e alle nostre comunità. Tra i più temibili possiamo annoverare gli eventi di straripamento dei torrenti e conseguente allagamento di zone edificate.

Ma come comportarsi in conseguenza di un malaugurato evento di allagamento? Vi sono comportamenti da seguire per limitare i danni alle murature? Alcuni consigli pratici per iniziare il processo di risanamento e di riparazione.

– La psicosi del tutto è perduto. Quello che solitamente viene trascurato (più per un fatto emotivo), è che, vedendo ormai tutto distrutto e bagnato, si tende a chiudere porte e finestre e aspettare. Niente di più sbagliato. Una muratura inzuppata, può assorbire enormi quantità di acqua ma può essere riasciugata, ci vorrà del tempo, ma è possibile riasciugarla senza lasciare particolari problemi estetici e/o strutturali.

– Evitiamo danni più gravi. Il danno più grande che possiamo fare alla nostra abitazione dopo un evento alluvionale è chiudere infissi e tapparelle evitando di facilitare l’asciugatura naturale dopo l’evento. Chiudere tutto per paura di eventi di sciacallaggio, sarà un vero danno per la struttura e molto difficile da risolvere in futuro. Con una limitata ventilazione, l’umidità relativa elevatissima e la scarsa illuminazione solare, le muffe inizieranno a proliferare nel giro di poche ore. In queste condizioni favorevoli, esse inizieranno a proliferare e satureranno pareti, soffitti, legni e il mobilio ancora rimasto sano.

– Togliamo e laviamo sporcizie e residui. Prima di iniziare l’asciugatura, rimuoviamo tutto quello che rimane attaccato o vicino ai muri (mobilio, cartoni, divani, attrezzi, sporco e patine). Con i muri liberi sciacquiamo e ripuliamo eventuali sporcizie rimaste attaccate e rimuoviamo anche i punti più difficili con spazzole o raschietti.  Laviamo con cura tutta la zona allagata, meglio facciamo ora e meno ci sarà da fare dopo, quando dovremo risanare. E’ importante pulire accuratamente le murature per eliminare eventuali residui di fango, detriti o batteri presenti nell’acqua alluvionale. Utilizzate detergenti appropriati e disinfettanti per garantire un ambiente sicuro e salubre.

– Facilitiamo l’asciugatura. Spalanchiamo tutte le porte e le finestre. blocchiamo gli infissi per evitare che si richiudano col vento (eventualmente applichiamo reti antiintrusione se non possiamo controllare intrusi e sciacalli.
Lasciamo la casa a ventilare par almeno 2-4 settimane con qualunque condizione atmosferica e andiamo a visitarla quasi ogni giorno per verificarne l’evoluzione.

– Non ci allarmiamo. Nel lungo processo di asciugatura possono verificarsi vari eventi, formazione di macchie giallastre o scure, di salnitri, di distacchi di intonaco o alcune crepe. Niente di allarmante, è tutto normale, pensiamo che sono problemi superficiali facilmente risolvibili, pensiamo che strutturalmente il muro non viene mai danneggiato da un po’ di acqua imprevista.

– Attendiamo l’asciugatura naturale. Dopo la seconda o la terza settimana che le acque si sono ritirate, all’interno dell’edificio, se tutto è andato regolarmente, si dovrebbe iniziare a sentire che l’umidità relativa è ormai scesa a livelli accettabili. L’acqua assorbita dai muri è ridiscesa per gravità alle fondamenta e quindi al terreno sottostante. I tempi ovviamente dipendono anche dal tipo di terreno in cui insiste l’edificio, se poco assorbente e cretoso o le condizioni meteo rimangono piovose, possono volerci altre ulteriori settimane, ma il bel tempo arriverà e il processo di asciugatura si concluderà.

– Programmiamo il risanamento. Dopo la snervante attesa di asciugatura, possiamo valutare i veri danni. Si tratterà di macchie scure qua e là, varie zone con fuoriuscita di salnitri, qualche scatola elettrica che si è rigonfiata… ma solitamente sono molto rari i distacchi di intonaci (a meno che la casa era già umida e degradata) e ancora più rare le crepe superficiali (il che richiederebbe una seria visita di professionisti per un controllo strutturale dello stabile).

– Ora risanare sarà facile. Per quanto riguarda la rimozione di macchie, di salnitri e muffe basta un pennello e l’applicazione di IgroDry 2301. E’ una operazione facile e quasi sempre realizzabile da soli; non serve nemmeno la scala e quindi i rischi di infortunio sono pari a zero. Iniziare a trattare le pareti in piccoli lotti larghi circa un metro e applicare il prodotto con un pennello ben imbibito cercando di far penetrare più prodotto possibile nel muro. Partire dall’alto e spennellare orizzontalmente fino ad arrivare al pavimento e puoi ricominciare dal’alto verso il basso. Non è una pitturazione e non bisogna attendere l’asciugatura della prima mano per iniziare la seconda. Il trattamento dovrà essere penetrante quindi cercare di inzuppare il muro più possibile con pennellate frequenti e ripetute (abbiamo dedicato una pagina ‘come si usa’  per maggiori dettagli e qualche figura).

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