Termocamere IR: cosa c’è da sapere
Chi ha intenzione di acquistare sistemi diagnostici appartenenti alle Termocamere IR dovrà necessariamente conoscere le varie tipologie che contraddistinguono e differenziano questo genere di strumentazione.
Innanzitutto questi strumenti si distinguono in 3 differenti gruppi:
– termocamere non radiometriche
– termocamere radiometriche
– termocamere multispettrali
Termocamere IR non radiometriche
Inizialmente le termocamere IR non nascono come strumenti di rilevazione della temperatura, bensì come rilevatori di energia termica (associata all’emissione infrarossa) senza contatto di una superficie o di un oggetto (indagini non invasive).
Le termocamere IR non radiometriche pertanto, forniscono un’immagine termica che mostra le sole differenze di temperatura, quindi su tali apparecchi non è possibile misurare il valore assoluto della temperatura degli oggetti rilevati.
Campi di applicazione:
Le termocamere non radiometriche, solitamente sono montate su droni per le ispezioni di grandi estese di pannelli fotovoltaici. Da tali analisi infatti è possibile individuare con rapidità e precisione le celle malfunzionanti.
Termocamere IR radiometriche
Le termocamere IR radiometriche consentono, oltre alla visualizzazione del fronte termico inquadrato, di misurare il valore di temperatura di ogni punto visualizzato sul display .
L’immagine, infatti, è costruita su una matrice di pixel organizzati in righe e colonne. L’elettronica dello strumento rileva contemporaneamente il valore di energia registrata da ogni singolo pixel dell’oggetto osservato.
Esistono termocamere IR di differenziate risoluzioni, dalle più limitate (di pochi pixel orizzontali per pochi pixel verticali) alle più sofisticate caratterizzate da matrici di migliaia di pixel per riga e per colonna.
Maggior numero di pixel significa ovviamente maggiore dettaglio, ma significa anche una notevolissima complessità tecnica ed una grande differenza di prezzo (che può arrivare anche alle centinaia di migliaia di euro).
Una ottima soluzione di compromesso è il metodo (ormai diffuso su molti i modelli) di sovrapporre alla visualizzazione infrarossa (solitamente poco dettagliata) anche il fronte visibile (più dettagliato); questo permette di poter riconoscere con facilità la zona inquadrata risparmiando su un sensore molto costoso che, per le normali ispezioni professionali, non deve essere necessariamente di alta risoluzione.
Le termocamere IR radiometriche utilizzano, oltre a sofisticati algoritmi atti ad evidenziare i valori di temperatura in uno o più punti contemporanei del display; anche speciali software di interfacciamento col PC con i quali è possibile creare rapidamente report termografici professionali e precisi.
Campi di applicazione:
Le termocamere IR radiometriche, vengono molto utilizzate nelle ispezioni termiche degli edifici, nella verifica dei guasti, nella ricerca di perdite, nel settore meccanico, elettrotecnico, impiantistico e nella risoluzioni di problemi tecnici legati alle temperature. Un metodo ispettivo molto moderno e veloce che permette, con una strumentazione relativamente economica, di risolvere problemi tecnici complessi con velocità e precisione.
Termocamere IR multispettrali
Una termocamera con sensore multispettrale è in grado di registrare principalmente la radiazione naturale rilasciata (o riflessa) dall’oggetto o dalla superficie ispezionata, ma è in grado anche di rilevare altre aree dello spettro elettromagnetico (esempio la banda visibile, gli infrarossi e le radiazioni termiche)
La combinazione di tutte queste rilevazioni (detto imaging multispettrale), è possibile ottenere grandi e utili informazioni sulla terra, sulle colture e sulla vegetazione in generale.
Campi di applicazione:
– classificazione della vegetazione e il monitoraggio dello stato di salute della stessa in base a parametri biofisici e indici di vegetazione.
– Individuazione dei tipi di terreno, di vegetazione e di colture con il loro stato di salute.
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– Identificazione degli incendi boschivi, l’analisi degli incendi in corso, la valutazione dell’impatto ambientale delle regioni bruciate e poi ripopolate.
– Individuazione delle aree di rifiuti non autorizzate (discariche abusive).
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– Identificazione, mappatura e il monitoraggio dell’amianto (coperture e tetti in amianto e cemento).
– Comportamento termico delle acque superficiali, mappatura delle tipologie algali e loro diffusione, torpidità e colore dell’acqua, individuazione di paleoalvi ed analisi delle anomalie termiche.