Un esempio di misurazione secondo i nostri canoni

Ringraziamo questo nostro nuovo cliente che ha acquistato un flacone di test ed un misuratore a punte e, dopo aver letto con attenzione il sito, ha applicato puntigliosamente i metodi consigliati di misura ed ha stilato dei grafici molto precisi ed interessanti. Pubblichiamo la sua domanda comprensiva del grafico in PDF e la nostra risposta perché potrebbe essere di aiuto per altri interessati.

——————–
Buonasera, ho acquistato una confezione da lt 2,5 per provare il prodotto. Ho acquistato presso di voi anche a un igrometro a induzione a punte.
Avrei bisogno di un consiglio.
Vi mando in allegato la mappa dei tassi di umidità di una delle stanze su cui devo intervenire, parete per parete, nelle quali in basso qua e là ci sono aree dove l’intonaco e più spesso la stabilitura sono state intaccate. Le linee sono “isoigro”, linee che collegano i punti a tasso di umidità  “0” e “10” (linee verde e rossa).
Posso fare la prova in un segmento di questi muri o deve individuare un segmento isolato o che abbia a destra e a sinistra tassi di umidità quasi a zero?
Applico il prodotto a partire dalla quota di umidità 0?
Potete consigliarmi in generale su come procedere su questi muri, per favore?
Se vi servissero posso allegare anche fotografie e monitorare l’intervento con mappatura dei tassi di umidità riscontrati negli stesso punti a distanza di tempo dalle applicazioni e procedere con la documentazione anche nelle altre stanze, comunque seguendo le vostre indicazioni contenute nel vostro schema di relazione.
Grazie per l’attenzione,
f.

FlavSalaEst FlavSalaNordOvest flavSalasudScarica il grafico in PDF

———-

Buongiorno signor F. la ringrazio per la sua puntuale richiesta.

Ai fini del test lei dovrà prendere una zona a campione in una o più stanze e testare l’efficacia del prodotto in delle zone dove potrà fare effettivi confronti con la situazione umida adiacente.

Riferendomi ai suoi bei grafici un esempio di una applicazione di test potrebbe essere in SALA SUD dal punto 180 a 270 delle ascisse. Trattando uniformemente su tutta la zona partendo dall’alto (e sbordando inizialmente anche oltre la linea verde) e spennellando in orizzontale più mani consecutive fino a saturazione muraria.

Il trattamento successivo da fare dopo le prime 10 -12 ore (sempre in più mani) potrà iniziare più in basso se noterà già una palese asciugatura delle zone alte di confine.

Le ricordo però che il raffronto strumentale (dopo l’applicazione) non apporterà riscontri veritieri in quanto per i primi 30 – 50 giorni, il sale inglobato risulta ancora attivo e le misure saranno falsate da tali effetti; potrà pertanto riscontrare valori misurati uguali se non peggiori a quelli che lei si è registrato prima del trattamento.

In pratica una volta fatto il rilievo strumentale prima del trattamento può tranquillamente evitare la verifica strumentale fino a che il prodotto non ha completato il suo effetto e non si sia scaricato elettricamente.  Noterà comunque una asciugatura marcata sia visivamente che al tatto che sarà un riscontro inequivocabile del buon funzionamento del trattamento.

Per ulteriori chiarimenti mi potrà telefonare …

 

Saluti

———-

Buonasera, siamo contenti, io e i miei famigliari, di questa piccola collaborazione con voi.
Anche se Igrodry ha bisogno di essere testata nel lungo periodo, ci sembra che il vostro approccio, le vostre modalità di operare, la ricerca e l’innovazione compiute, non solo su igrodry, meritino un po’ di sostegno e collaborazione. Per quel poco che possiamo fare cercheremo di monitorare il nostro intervento contro l’umidità di risalita, documentandolo secondo la vostra scaletta e se vi interessa mettendolo a vostra disposizione come esperienza, fornendovi “dati” sperimentali appunto.
Se ha qualche consiglio da darci in merito al monitoraggio e alle modalità di applicazione del prodotto, sempre che vi interessi, ben venga
Cordialmente, F. e c.

————

Signor F. a noi interessa tutto compresa la sperimentazione da parte di privati interessati al prodotto destinato al benessere globale e non al lucro spicciolo.

Avrà visto che IgroDry è un prodotto a dir poco speciale che si allontana totalmente dalle solite sostanze chimiche dannose e pericolose e che ci è costato anni di ricerche e sperimentazioni effettuate con pochissime risorse e totalmente private.

Noi generalmente per chi vuole sperimentare non diamo consigli su come muoversi perché il prodotto si presta a molti metodi di uso e non è detto che il metodo dettato dalla nostra esperienza sia il migliore.

Lasciamo quindi carta bianca, capito il modo come lavora il prodotto ognuno è libero di applicarlo come merglio crede nei tempi, nei modi e nelle quantità, fermo restando che se avesse bisogno di consigli siam pronti a darli indistintamente.

Ben vengano quindi le vostre esperienze ben documentate i vostri appunti ed eventuali correzioni di metodo. Attendiamo vostre nuove.

Riguardo gli strumenti di monitoraggio ci risulta che i sistemi di misurazione a contatto siano più immuni dai falsi positivi che forniscono invece gli strumenti a induzione a sfera o a punte.

Stiamo cercando un fornitore che disponga di tali apparercchi ad un costo abbordabile e lo metteremo sul nostro shop. Per il momento vale il discorso di sempre: monitorare con la strumentazione ad induzione prima del trattamento per capire su quali zone effettivamente si debba intervenire, successivamente procedere ad occhio nel senso che l’asciugatura si percepisce visivamente e al tocco.

Saluti

————-

Aggiornamento – Il 01/08/2015 F. ha scritto:

    Buongiorno signor Elvio, ho bisogno di un suo consiglio.
    Ho sperimentato igrodry sul muro sud della sala come mi aveva consigliato. Ho esteso la prova a tutto il lato dx del muro e visto che avanzava del prodotto l’ho applicato per prova anche a una piccola porzione di muro ovest della stessa stanza.
    Ambedue i muri sono spessi 45 centimetri. Quello sud è un muro interno (l’altro lato ha tassi di umidità che arrivano a quote di altezza superiori anche se il tasso di umidità parte sempre da 40 per poi scendere progressivamente, pur arrivando al soffitto praticamente), quello ovest ha un lato che dà sull’esterno.
    Ho fatto su tutte e due le porzioni di muro due applicazioni seguendo le vostre istruzioni, la prima il 3 luglio e la seconda il 5 luglio.
    Oggi 31 luglio ho di nuovo preso le misure dei tassi di umidità e negli stessi punti della prima volta (vi avevo mandato la mappa).
    Come può vedere dagli allegati sul muro sud non è praticamente cambiato nulla, mentre sul muro ovest nella porzione verso la porta l’umidità è scesa notevolmente.
    Come devo procedere? La differenza di risultati ha a che fare col fatto che si tratti in un caso di un muro interno e nell’altro di un muro esterno? Bisogna forse agire contemporaneamente sui due lati del muro visto il suo spessore?
    Gradirei un suo consiglio vista la vostra esperienza prima di procedere.
    Grazie dell’attenzione.
    Cordiali saluti,
    f.

    P.S. Ho naturalmente fatto delle foto, prima e dopo le applicazioni, anche se a vista non risultavano differenze.
    Il 5 luglio inoltre, per non sprecare il prodotto avanzato, ho dato una sola applicazione su una porzione di muro di 30 cm (il vano di una porta). Misurerò i risultati e farò una seconda applicazione.

flavMuro2 FlavMuro1

—————

 

Se ho ben capito su due muri dello stesso spessore (e probabilmente portanti) con lo stesso trattamento lei ha riscontrato che il prodotto è risultato efficace sul muro che dà verso l’esterno mentre quasi niente su un muro che è interno e che comunica tra due vani.

Dovrebbe descrivermi se entrambi i muri hanno le stesse finiture nel senso che abbiano stesso intonaco e stessa idropittura (ma potrebbe non essere questo il problema).

Sembra quasi che nel muro interno vi sia maggiore difficoltà di discesa dell’acqua ristagnante come se alla base avesse dei precedenti trattamenti (tipo barriere o guaine isolanti).

Sinceramente è molto strano e sarebbe da valutare meglio il momento costruttivo, ma di certo dipende da una oggettiva difficolta di defluire l’acqua per discesa o per evaporazione (che sul muro esterno è facilitata).

Provi a continuare a trattare su entrambi i lati del muro interno se ha ancora prodotto in modo da migliorare la penetrazione e far ventilare meglio le stanze quindi rimisurare tra qualche giorno.

Ricordi sempre la presenza di falsi positivi sulle letture degli strumenti ad induzione che vengono “abbagliati” dal contenuto salino ancora non convertito completamente e pertanto valuti il grado di asciugatura inizialmente “a mano”.

Si è valutato che statisticamente, dopo un trattamento, gli strumenti ad induzione iniziano a dare risultati affidabili solo dopo il mese e mezzo / tre mesi.

In conclusione non mi preoccuperei troppo dei valori strumentali se, nei fatti, lei rileva una oggettiva asciugatura muraria percepita sia a vista che al tatto.

Spero di essere stato chiaro, eventualmente mi ricontatti

Saluti

E. R. per igrodry.com

 

————————–

Aggiornamento – Il 18/08/2015 F. ha scritto:
Caro E. R., buongiorno.
    La disturbo a proposito del problema che le avevo posto con la mail qui riportata insieme alla sua risposta.

    In merito alla diversità dei riscontri con l’igrometro dopo le due applicazioni di test del prodotto sono finalmente riuscito a conoscere la diversità di pittura murale sui 2 muri in questione.
    Sul primo muro – sala sud- (portante e interno i cui valori di umidità non sono cambiati) é stata applicata idropittura lavabile, sul secondo muro – sala ovest (verso l’esterno, valori umidità scesi) invece della tempera traspirante. Inutile dirle che i tempi di assorbimento sono risultati diversi sui due muri, più lento quello relativo all’idropittura.

    Ho inoltre fatto il test che mi aveva suggerito usando l’igrometro per l’umidità dell’aria, applicandolo direttamente sul muro a altezze diverse:

    Sul muro sala nord dove avevo applicato il prodotto ho avuto questi esiti:
    – a h 15 cm con igrometro per umidità aria 60%, con igrometro a induzione 41;
    – a h 170 cm con igrometro per umidità aria 60%, con igrometro a induzione 28;
    – umidità aria del locale (sul tavolo a h 100 circa) 60%.

    Sull’altro lato del muro, nel locale adiacente quindi, dove non ho avevo ancora applicato il prodotto ho avuto questi esiti:
    – a h 15 cm con igrometro per umidità aria 63%, con igrometro a induzione 43;
    – a h 170 cm con igrometro per umidità aria 57%, con igrometro a induzione 34;
    – umidità aria del locale (sul tavolo a h 100 circa) 58%
    Cosa dedurne?
    Sul muro in questione devo fare una terza applicazione?

    Ne approfitto per altre domande:
    Sui muri dove è stata usata l’idropittura devo dare più mani veloci del prodotto (superficiali visto che non assorbe subito), una dopo l’altra man mano che la precedente si asciuga?

    Su alcuni muri il tasso di umidità 0 è molto in alto (250 cm e oltre). Devo cominiciare a applicare idrodry da quella quota o da più in basso, per esempio dove il tasso di umidità riscontrato è 20?

    Grazie per la sua cortese disponibilità.

    P.S ho intanto applicato il prodotto su altri muri con idropittura e con tempera, così potrò avere altri riscontri

—————
Bene signor F. finalmente abbiamo capito il motivo per cui il muro della sala sud non risponde allo stesso modo del muro di sala ovest.

Questo è un buon indizio che ci fa comprendere perché, laddove vi sia uno scarso assorbimento dovuto alla pittura lavabile (quindi meno penetrante), non si ottengono risultati comparabili con i risultati buoni del muro di sala ovest.

Che dirle, se non vuole raschiare la pittura lavabile che blocca la penetrazione di igrodry servirà un maggior tempo ed un maggior consumo di prodotto, ma dovrebbe poter ottenere dei risultati comunque.

Il mio dubbio è che potrebbe verificarsi il solo imbibimento della pittura ma una scarsissima penetrazione di profondità del prodotto e quindi risultati poco interessanti.

Riguardo le misure con igrometro esterno (consigliatole a suo tempo per telefono) sul muro sala nord i tre valori di fatto combaciano con le letture fatte a distanza quindi, in pratica, si ha lo stesso esatto valore in tutte le posizioni. come dire che l’umidità muraria non influisce sull’umidità ambientale e probabilmente il muro è superfiacialmente asciutto (tranne forse la parte più bassa che richiederebbe un ulteriore trattamento).

Dall’altro lato del muro (non trattato) si nota l’influenza del muro umido sull’emissione ambientale e si rilevano ben 5 punti percentuali di differenza tra l’altezza a 15 cm e quella a 170 cm (63 contro 57 %).

Si vede anche che il valore medio è 58 in quanto posso desumere che l’influenza dell’eccessiva umidità traspirata dal muro nella zona più bassa si compensa con la superficie ben maggiore del muro asciutto e quindi il valore medio letto a distanza è lievemente inferiore.

Trovo quindi valori coerenti con i risultati letti dallo strumento ad induzione e posso dirle che da quanto visto, nel suo caso sembra proprio che non si verifichino dei falsi positivi (in pratica se lo strumento ad induzione le legge 40 vuol dire che il muro è effettivamente ancora molto umido e necessita di ulteriore trattamento)

Laddove quindi il prodotto trova difficoltà a penetrare forse si tratta di idropittura poco traspirante e io opterei per la raschiatura superficiale con carta vetrata o raschietto in modo da ottimizzare e velocizzare il trattamento.

L’opzione di più mani ravvicinate sarebbe da tentare, ma personalmente, e come le dicevo in precedenza, ho qualche dubbio sulla reale efficacia. Tenga conto che in questo periodo caldo, se il prodotto non entra in profondità con la giusta velocità e giusto tempo di penetrazione, è molto probabile che si perda per evaporazione e non riesca ad essere risolutivo né efficace.

Riguardo invece la quota da dove partire col trattamento io non supererei mai la quota del 9 – 12 consideri che 0 significa muro assolutamente asciutto e nel nostro caso non apporta vantaggi ai fini del risultato; in realtà tenga conto che con una porosità muraria media un valore di 10 dovrebbe equivalere ad un 25 – 27 % di umidità che è più che ragionevole ed ininfluente ai fini dell’umidità ambientale.

Può arrivare a trattare fino al livello del 4 – 7 qualora voglia una muratura altamente asciutta ai fini di un buon risparmio energetico invernale, ma tenga conto che son valori piuttosto instabili da mantenere in quanto un muro mediamente deve fare da compensatore con l’umidità interna ed esterna e quindi, in valori così bassi, l’influenza delle attività umane interne e quelle atmosferiche esterne, possono far modificare questi valori anche nel giro di poche ore dopo la misurazione.

Spero di essere stato chiaro e di aiuto.

E.R.

Posted in: Domande degli utenti,

Share
Share