In una casa troppo umida si rischia asma, riniti e allergie
Umidità e muffe possono contaminare case e uffici quindi è sempre meglio verificare se l’aria che si respira è salubre queste le linee guida dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) che dà una indicazione dettagliata su come valutare lo status di casa troppo umida.
Uffici, case, scuole e tutti gli ambienti abitati racchiudono tanti rischi per la salute.
Proprio per questo l’Organizzazione mondiale della sanità ha stilato le linee guida sulla qualità dell’aria.
Lo studio è durato due anni ed è nato dall’analisi di 36 ricerche internazionali, elaborate in passato dai principali esperti in materia.
Secondo l’analisi, chi abita in edifici umidi o con muffe ha il 75% di possibilità in più di avere disturbi respiratori come l’asma, la rinite e le allergie.
Le muffe poi sono tossine che possono alterare il sistema di difesa immunitaria. Si stima che in Europa il 20-30% di tutte le costruzioni abbia questo problema.
“Trascorriamo la maggior parte del nostro tempo in casa, in ufficio, a scuola o in altri edifici – sottolinea Srdan Matic, a capo della Noncommunicable Diseases and Environment Unite dell’ufficio regionale europeo dell’Oms, che ha coordinato le indagini – e la qualità dell’aria che respiriamo al loro interno è essenziale per la nostra salute e per il nostro benessere.
Per la prima volta, le autorità pubbliche di tutto il mondo avranno a disposizione linee guida che le aiuteranno a mantenere condizioni salutari e sicure all’interno di questi ambienti”.
LA PREVENZIONE PRIMA DI TUTTO
Il mezzo più importante per evitare effetti negativi per la salute è la prevenzione, per questo, secondo le linee guida dell’OMS, è necessario ridurre l’umidità e la conseguente crescita microbica all’interno delle strutture in cui si vive.
Soltanto in questo modo si può limitare la crescita dei sintomi respiratori di asma e allergia.
Un ambiente sicuro e poco umido evita di compromettere il sistema immunitario perché i microbi ambientali sono molto eterogenei e vanno dai pollini, alle spore di piante, ai batteri, ai funghi. Infine si diffondono anche una lunga serie di microbi e allergeni che si trasmettono da persona a persona.
LA COLPA È DELL’UMIDITÀ
Il tasso di umidità e la qualità dell’aria presenti in casa sono fattori che influiscono sul comfort e sula salute della famiglia. L’eccesso di umidità dovuto alla condensa, alla risalita umida o alle infiltrazioni, aumenta la presenza degli acari, delle muffe e di altri parassiti. Una condizione questa che provoca gravi problemi di salute che colpiscono soprattutto i bambini e gli adolescenti che vivono in abitazioni malsane. “L’umidità – si legge sulle linee guida – avvia il deterioramento chimico o biologico dei materiali e peggiora la qualità dell’aria”. Proprio per questo l’OMS invita a preservare le abitazioni dall’umidità e dalla muffa: perché in ambienti chiusi sono potenziali pericoli per la salute.
IL TASSO DI UMIDITÀ CORRETTO
L’umido non è altro che la quantità d’acqua presente nell’aria ad una data temperatura. Un livello troppo alto o troppo basso dell’umidità può influire negativamente sull’apparato respiratorio.
All’interno della propria abitazione la temperatura dovrebbe attestarsi intorno ai 20-22° C con un tasso di umidità intorno al 40-60% nell’ipotesi di persone ferme a riposo.
Non è comunque consigliabile scendere sotto il 20% di umidità perché l’aria diventerebbe troppo asciutta causando un’evaporazione eccessivamente intensa delle mucose bronchiali provocando inoltre secchezza nelle vie respiratorie.
La regola migliore rimane sempre quella di non esagerare con il deumidificatore ed arieggiare i locali regolarmente creando frequenti correnti d’aria.
CONTROLLARE ANCHE L’ABITAZIONE
È necessario costruire case secondo le recenti normative igieniche, ma è importante verificare anche la presenza di infiltrazioni di aria fredda ed il funzionamento dei condizionatori. Più in dettaglio, per garantire una buona e salutare qualità dell’aria all’interno di uffici e abitazioni, bisognerebbe controllare: gli elementi di dotazione tecnologica iniziale dell’edificio, cioè i materiali di costruzione, gli impianti di riscaldamento e condizionamento; i mobili e gli arredi in generale, i rivestimenti di pavimenti, pareti e soffitti; i prodotti che si usano per la pulizia; le modalità di uso degli spazi, lo stile di vita e di lavoro.