Umidità in casa: i pericoli delle muffe negli ambienti
Umidità in casa: le muffe nelle abitazioni non rappresentano soltanto un problema estetico, ma un rilevante pericolo sanitario.
Ormai un numero sempre crescente di medici si stanno occupando del problema e da alcuni anni stanno mettendo in guardia i loro pazienti verso i pericoli e gli effetti nocivi che provocano le muffe ed i funghi alla salute per chi ha umidità in casa..
Se consideriamo bambini, anziani, persone più deboli (o con sistema immunitario indebolito) o soggetti allergici, i rischi per la salute sono considerati particolarmente alti.
Le affezioni più frequenti che possono causare sono varie malattie delle vie respiratorie, predisposizione alle infezioni, allergie, emicranie, disturbi motori, ecc. Esse sono addirittura molto più rischiose delle comuni allergie stagionali (raffreddori da fieno) perché attaccano le vie respiratorie costantemente, a tutte le ore di permanenza in casa e costantemente per l’intero anno.
Una mia paziente di 25 anni mi ha scritto poco tempo fa ringraziandomi per averla allarmata su questo genere di pericoli, queste le sue parole:
“… fino a 5 mesi fa abitavo con i miei in una zona con tanta umidità in casa e pienissima di muffa, la casa sta nel centro storico del mio paesino e si affaccia su dei vicoletti, in pratica il sole non lo vede mai. I muri erano sempre pieni di una muffa nerastra persino gli armadi e i divani che stavano vicini alle pareti erano pienissimi di muffa come pure tutti i miei vestiti, io avevo perennemente il raffreddore, estate, inverno era indifferente… stavo sempre con i fazzoletti in tasca, era come una forma di rinite allergica, fastidiosissima… Ora che ho cambiato zona, sempre nello stesso paesino, ma dal lato opposto. ho il sole tutto il giorno e ho molto meno umidità in casa, essa è molto più asciutta e non ho più alcun sintomo… niente muffa e niente rinite allergica. All’inizio avevo sospettato di tutto anche che fosse il gatto la causa del mio malessere… ora anche lui vive a casa mia e sta benissimo anche lui. Grazie dottore non pensavo di poter essere curata semplicemente cambiando casa”.
Le muffe sono un tipo di funghi pluricellulari, capaci di stabilirsi e ricoprire superfici umide sotto forma di spugnosi miceli e solitamente si riproducono per mezzo di spore molto piccole ed estremamente volatili.
Sono funghi onnipresenti in natura e coprono un ruolo fondamentale nel ciclo ecologico. Le loro richieste alimentari e di sussistenza sono estremamente modeste per questo è molto difficile eliminarle dagli ambienti domestici. La prima causa per la diffusione della muffa è l’umidità, essa non sopravvive né potrà rattecchire se l’ambiente è asciutti o addirittura secco.
La stagionalità per la muffe inizia durante i mesi invernali, quando l’umidità in casa aumenta per gli sbalzi di temperatura tra l’interno e l’esterno che sono più elevati.
Si iniziano a creare subito dei punti di condensa (dovuti a particolari condizioni atmosferiche) che portano al deposito di goccioline di acqua sulle murature.
Il naturale contenuto di vapore acqueo nell’aria, aiutato da una pressione atmosferica più bassa, il riscaldamento ambientale ed un alto tenore di umidità relativa possono abbassare di colpo il punto di rugiada e scaricare molta dell’umidità in casa nei punti più freddi delle murature aumentando di molto il tenore di umidità in casa.
Le cucine ed i bagni sono i punti più critici, ma anche le zone meno ventilate e più periferiche ne sono affette.
Su questi punti umidi e caldi si iniziano a formare macchie di muffa, scure o verdastre (ma possono essere anche giallastre o rossastre) a seconda della specie di muffa che si è insediata.
Questi funghi durante la crescita formano e diffondono un’infinità di spore finissime (che sono i semi per la loro riproduzione), vengono disperse nell’ambiente a milioni e vengono continuamente respirate da chi orbita nelle vicinanze.
Alcune di queste (ve ne sono oltre 10.000 specie) costituiscono seri pericoli e rischi accertati per la salute. Le specie più pericolose comunque non sono facilmente riconoscibili, né per il colore, né per la struttura né per la grandezza, servirebbe una approfondita analisi chimica o una verifica al microscopio elettronico.
In ogni caso, e qualunque sia la specie di muffa che si combatte, bisogna ricordare e tenere a mente questi semplici punti:
– La muffa deve essere controllata e rimossa immediatamente (appena si riscontra forte umidità in casa) con opportune mascherine e con prodotti specifici
– Dovrà altresì essere eliminata la causa dell’umidità in casa che è la principale concausa dell’insorgenza di muffe
– Le spore delle muffe, anche se non tutte riconosciute tossiche, rimangono comunque potenti vettori allergizzanti in quanto penetrano in profondità degli alvei polmonari e lì potranno annidarsi e riprodursi con conseguenze altamente dannose.
In mancanza di rimedi immediati, la via più semplice per ovviare a simili pericoli è:
– ventilare continuamente gli ambienti aprendo porte e finestre verso l’esterno almeno ogni 3-6 ore per circa 30 minuti.
– evitare di riscaldare troppo gli ambienti
– rimuovere o lavare frequentemente tende, moquette e tappeti
– evitare di immettere ulteriore umidità in ambiente con pentole e docce
– staccare mobili e armadi di alcuni centimetri dalle pareti per permettere una maggiore ventilazione
– risanare prima possibile le strutture murarie affette da umidità.
Conclusioni:
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Molto interessante l’articolo, ma al problema ci sono altre concause, scoperte di recente, che fanno definitiva chiarezza al problema.
In sostanza non si può più scherzare con le muffe e l’umidità negli edifici perché si rischia di ammalarsi gravemente e sul serio.
Alcuni ricercatori dell’Università di Helsinki hanno da poco compreso come fanno le muffe della muratura a causare così tanti danni alla salute umana.
Secondo questi ricercatori, le muffe, le macchie di umidità sui muri e i problemi di ventilazione, sono tra le principali cause della sindrome da edificio malato, ovvero quella serie di disturbi di cui le persone soffrono quando permangono per lungo tempo dentro un edificio malsano.
Il fungo che più spesso si trova nelle muffe delle murature domestiche è il Trichoderma longibrachiatum. Questo fungo rilascia nell’aria dei peptidi tossici, detti trilongini, che, oltre ad allergizzare l’organismo, si infilano letteralmente nelle cellule e nei tessuti umani.
Questi trilongini formano dei nanotubi che disturbano ed interagiscono con gli scambi cellulari di sodio e potassio, essenziali per le comunicazioni e il coordinamento delle cellule nervose e per il regolare funzionamento di cuore e polmoni.
I trilongini sono inoltre molto resistenti al calore e agli antibiotici (antimicrobici), per cui, per poter curare chi soffre di questo problema, l’unica soluzione è quella di eliminare le muffe all’origine, risanando seriamente l’edificio o portare il paziente in un nuovo ambiente ma non inquinato.
Ulteriori concause di insalubrità negli edifici sono descritte qui http://www.architetturaecosostenibile.it/architettura/criteri-progettuali/come-ridurre-rischi-salute-edifici-insalubri-845.html
Bisogna dire che una nuova e completa legislazione dovrebbe intervenire quanto prima a normare queste situazioni pericolose ed economicamente gravose per l’intera comunità.
Anche io sono vissuto per più di 3 anni in una casa umidissima e piena di muffe, ora che è ormai un anno che ne sono uscito, sto molto meglio ma come rientro in ambienti umidi o cantine mi riprendono subito i sintomi ed i malesseri che accusavo precedentemente. Il mio consiglio è di non sottovalutare mai i problemi causati da ambienti umidi e malsani: secondo me sono molto più pericolosi e subdoli di chi fuma o insiste per molto tempo in ambienti fumosi.